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Sabato 12 ottobre viabilità modificata
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Aperto oggi 09:30-18:00
Il giardino della casa natale custodisce un vigoroso pino italico che Canova piantò nel 1799 e che ancora oggi è possibile ammirare.

Brolo e giardino

Il giardino della casa natale di Antonio Canova presenta una bassa siepe che delimita il calpestio davanti al portoncino d’ingresso, mentre aiuole circolari di roseti decorano e colorano il primo tratto del giardino. Oltre roseto si apre il brolo che occupa la parte rimanente del giardino fino alla splendida cancellata in ferro battuto, costruita da artigiani locali e messa in opera nel tardo Settecento. Il brolo era uno spazio originariamnete dedicato agli alberi da frutto e agli animali domestici. Nell’angolo a sud-est del giardino, si leva un vigoroso pino italico che Canova piantò nel 1799 e che svetta al di sopra dei tetti possagnesi.

Oltre le mura di recinzione e l’ampia cancellata, si apre il parco, un vasto terreno un tempo coltivato a foraggio, che forniva il nutrimento agli animali da stalla della famiglia e che è delimitato da una cinta di piante ad alto fusto. Questi campi originariamente erano di proprietà del nonno di Canova, Pasino, il quale, ormai sicuro della vocazione del nipote, li vendette al fine di permettere al giovane Canova, trasferitosi a Venezia, di lavorare soltanto metà giornata e dedicare il resto del tempo al disegno e allo studio della raccolta di calchi in gesso di sculture greche e romane e delle opere dei grandi artisti che Filippo Farsetti aveva collezionato e messo a disposizione degli amatori dell’arte. Quest’area fu successivamente riacquistata dall’artista, a seguito della vendita della statua del Perseo (1801), la tradizione vuole che per questo motivo sia stata rinominata “Campi Persei”.

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