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Antonio Canova ebbe come committenti le personalità più influenti d’Europa, per questo oggi le sue opere sono conservate nelle collezioni dei musei più importanti del mondo.

Canova nel mondo

Ricercato e amato su scala internazionale, Antonio Canova ebbe come committenti le personalità più influenti dell’Europa a lui contemporanea: sovrani, pontefici e nobili provenienti da Parigi, Londra, Vienna e persino dai neonati Stati Uniti d’America.
Il Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno, raccogliendo i modelli originali in gesso delle opere in marmo sparse in tutto il mondo costituisce una vera e propria finestra aperta sulle collezioni più belle dei musei più importanti, dal Louvre di Parigi, passando per Buckingham Palace fino al Metropolitan di New York.

La visita alla Gypsotheca quindi permette di affacciarsi anche su queste collezioni compiendo una sorta di viaggio ideale che garantisce ad ogni singolo visitatore di poter apprezzare nella sua totalità la produzione artistica di Antonio Canova. Canova stesso era un uomo e un artista proiettato e aperto al mondo, da solo, studia il latino, l’inglese e il francese e non dimentichiamo, inoltre, che compì alcuni viaggi molto significativi che lo portarono a Vienna, a Parigi per ben due volte e lo spinsero fino a Londra.

Perseo trionfante, 1804-06, marmo, New York, Metropolitan Museum of Art

Canova e la Francia

Intenso fu il rapporto che Antonio Canova instaura con la corte napoleonica, Napoleone stesso commissionò lui ben due ritratti e celebre furono le vicende legate al Marte Pacificatore, l’opera venne censurata dall’imperatore che ne vietò l’esposizione al pubblico a causa della sfacciata nudità, l’opera venne in seguito acquistata dal governo inglese per il Duca di Wellington, vincitore di Waterloo, quale bottino di guerra. Oggi però quando ci rechiamo a Parigi sappiamo che sono ben due i marmi canoviani custoditi in uno dei più importanti musei europei ovvero, il Louvre. Entrambe le versioni di Amore e Psiche sono custodite al 75001 di Rue de Rivoli. Le due opere sono due versioni diverse dello stesso mito che racconta la tormentata storia d’amore tra la bellissima ma mortale Psiche e Eros, immortale figlio di Venere. Canova raffigura i due giovani amanti in due diverse pose, la più famosa, la versione “alata”, mentre Psiche dopo aver visto la bellezza del suo innamorato sviene e l’altra versione “stanti” mentre i due si incontrano dopo la lontananza e le numerose prove che la giovane dovette superare, finalmente i due amanti si possono congiungere per sempre, poetico, in questa versione della scultura, il dettaglio della farfalla.

Amore e Psiche giacenti, 1787-93, marmo, Parigi, Musée du Louvre

Amore e Psiche stanti, 1796-1800, marmo, Parigi, Musée du Louvre

Marte e Venere, 1816-20, marmo, Londra, Buckingham Palace

Canova a Londra tra Chatsworth house e Buckingham Palace

Nel 1815 il genio artistico di Antonio Canova non era indifferente ai regnanti d’oltre manica. In quell’anno, durante il viaggio che portò Canova nella capitale inglese per ammirare i celebri marmi del Partenone portati a Londra da Lord Elgin, l’allora principe reggente Giorgio IV, commissionò all’artista possagnese il gruppo scultoreo Venere e Marte attualmente custodito all’interno di Buckingham Palace dove è possibile ammirare anche la statua di Dirce. Sempre in Inghilterra, e più precisamente all’interno di Chatsworth House, magnifica residenza dei duchi di Devonshire, si può ammirare una strepitosa collezione di marmi originali canoviani come ad esempio la terza versione della statua di Ebe, realizzata tra il 1808 e il 1814 per John Campbell Lord Cawdor, e Endimione dormiente. Altra storia molto interessante lega il Regno Unito alla commissione della seconda versione delle Grazie, l’opera venne richiesta dal Duca di Bedford durante il suo viaggio in Italia del 1814 ed è ora esposta, ad intervalli di sette anni, presso il Victoria and Albert Museum di Londra e la National Gallery of Scotland di Edimburgo.

Canova a San Pietroburgo

L’Hermitage di San Pietroburgo vanta una delle maggiori collezioni di marmi canoviani. La maggior parte delle opere lì conservate furono parte della magnifica collezione dei Beauharnais; sia di Josephine, grande collezionatrice e celebra amica dell’artista che del figlio Eugène. Le opere arrivarono in suolo russo sia per via ereditaria, che per l’acquisto delle opere di Josephine de Beauharnais da parte dello Zar. All’interno del museo si possono ammirare alcuni capolavori indiscussi come ad esempio la prima versione delle Grazie commissionata da Josephine poco prima della morte le due versioni di Amore e Psiche, il Paride, Maddalena penitente, Orfeo, il busto di Elena.

Amore e Psiche giacenti, 1794-96, marmo, San Pietroburgo, Ermitage

A Vienna il sepolcro di Maria Cristina d’Austria

Nel 1798 Antonio Canova si trovava a Vienna, in quell’occasione il Duca Alberto di Sassonia, commissionò allo scultore la realizzazione di un Monumento funebre per la moglie Maria Cristina d’Austria. Il celebre monumento si trova all’interno della Chiesa degli Agostiniani ed è un vero e proprio inno alla morte e al ricordo dei defunti. Continuando il percorso austriaco ricordiamo che presso l’Hofmobiliendepot della Hofburg è possibile ammirare il marmo raffigurante Elisa Baiocchi Bonaparte come la Musa Polimnia, mentre all’interno del Kunsthistorisches Museum è esposto Teseo in lotta con il Centauro.

Teseo e il centauro, 1805-19, marmo, Vienna, Kunsthistorisches Museum

Ginevra e Berlino. Venere e Adone e Ebe.

Negli anni 1789-1794 Canova realizzò il gruppo scultoreo di Venere e Adone acquistato da Francesco Berio marchese di Salza per il proprio palazzo a Napoli. A seguito della morte del marchese, gli eredi misero in vendita la scultura che venne acquistata da Guillaume Favre, illustre cittadino di Ginevra, ed esposta all’interno di un tempietto nel giardino della sua abitazione. Attualmente la scultura è collocata all’interno del Musée d’Art et d’Histoire di Ginevra. Le opere di Canova giunsero anche nella capitale tedesca: Berlino, dove è possibile ammirare Ebe, opera marmorea commissionata a Venezia verso la fine del 1795 da Giuseppe Giacomo Albrizzi e acquistata nel 1830 dall’allora re di Prussia.

Ebe, 1796, marmo, Berlino, Alte Nationalgalerie

Venere e Adone, 1789-94, marmo, Ginevra, Musée d’Art et d’Histoire

Raleigh e George Washington.

Nel 1815 il parlamento della Carolina del Nord, convinto che nessuno scultore americano ne fosse all’altezza, commissionò ad Antonio Canova il compito di realizzare il Monumento a George Washington. L’opera venne terminata nel 1820 e collocata nella rotonda dell’edificio del Senato a Raleigh. Nel 1831, a seguito di un incendio, il marmo venne distrutto e l’unica testimonianza del lavoro svolto da Canova risulta essere il modello originale in gesso dell’opera presente presso la Gypsotheca di Possagno.

George Washington, 1818, gesso, Possagno, Museo Gypsotheca Antonio Canova

Canova in Italia: Venezia Firenze e Roma

Ovviamente anche moltissime collezioni nazionali conservano le opere del celebre scultore di Possagno. La città di Venezia, che vide gli esordi del giovane scultore, conserva presso il Museo Correr in Piazza San Marco alcune opere giovanili canoviane tra cui i gruppi scultorei di Orfeo ed Euridice e di Dedalo e Icaro. A Firenze, invece, all’interno di palazzo Pitti, è possibile ammirare la Venere Italica, opera commissionata da Ludovico I di Borbone in sostituzione della Venere Medici, dopo che quest’ultima venne trafugata dai soldati francesi durante le campagne napoleoniche. Inizialmente la scultura canoviana venne posizionata all’interno della Tribuna degli Uffizi e vi rimase fino a quando non venne trasferita a Palazzo Pitti al rientro dell’originale trafugato in epoca napoleonica. Altro capolavoro canoviano nella cornice fiorentina è il Monumento funebre in onore di Vittorio Alfieri, celebre poeta e drammaturgo. L’opera è collocata all’interno della Basilica di Santa Croce, luogo che vanta alcune celebri sepolture come ad esempio quella di Michelangelo, Galileo, Ugo Foscolo, Gioacchino Rossini. Anche Roma e la città del Vaticano godono di alcune opere del genio possagnese. Ricordiamo in particolar modo Galleria Borghese, dove si trova il marmo dell’opera Paolina Borghese come Venere Vincitrice, commissionata a Canova da Camillo Borghese come regalo di nozze alla moglie. All’interno dei Musei Vaticani invece sono conservate molteplici sculture quali i Pugilatori, Perseo trionfante e il busto di papa Pio VII. Ovviamente non possiamo dimenticare che all’interno della chiesa più importante per il mondo cattolico, San Pietro, Antonio Canova vanta ben tre opere: il grandioso Monumento Funebre per Clemente XIII, il Cenotafio degli Stuart e all’interno della cripta il ritratto di Pio VI.