"Giovanni Battista Sartori
e l’eredità di Canova"
Convegno
“Giovanni Battista Sartori e l’eredità di Canova”
30 e 31 ottobre 2025
Possagno, Museo Gypsotheca Antonio Canova
In occasione del 250° anniversario della nascita di Giovanni Battista Sartori, erede universale del celebre scultore Antonio Canova, si terrà il convegno “Giovanni Battista Sartori e l’eredità di Canova”.
Curato da Francesco Leone, Paolo Mariuz e Moira Mascotto, l’evento avrà luogo nei giorni 30 e 31 ottobre 2025 presso il Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno e vedrà la partecipazione di eminenti studiosi ed esperti, che approfondiranno una molteplicità di tematiche.
Questo convegno rappresenta il primo appuntamento di un ciclo di incontri finalizzati a promuovere la ricerca, arricchire il patrimonio di conoscenze e divulgare la vita, le opere di Canova e i loro contesti culturali.
Con l’obiettivo di favorire la diffusione della cultura canoviana tra le nuove generazioni, Fondazione Canova ONLUS ha messo a disposizione cinque borse di studio che copriranno le spese di viaggio, vitto e alloggio per la durata del convegno, garantendo così la partecipazione di altrettanti studenti.
Il progetto si inserisce all’interno degli obiettivi statutari della Fondazione Canova Onlus, che includono la tutela, promozione e valorizzazione del complesso museale di Possagno e, in linea con tali finalità, iniziative di ricerca scientifica.
Giovedì 30 ottobre, ore 12:00
Museo Gypsotheca Antonio Canova, Possagno
La conferenza stampa sarà l’occasione per presentare il programma del convegno e le iniziative culturali correlate.
Per confermare la propria presenza: comunicazione@museocanova.it
Giovanni Battista Sartori, l’abatino che divenne monsignore.
L’intervento vuole mettere in luce i 3 momenti della vita di Giovanni Battista Sartori: le sue origini crespanesi e la sua formazione presso il Seminario di Padova; il soggiorno a Roma come segretario, consigliere e confidente di Canova. Quindi il ritorno in Veneto con l’arduo compito di eseguire le volontà del fratello tramite una continua opera di beneficenza dei paesi di Possagno e Crespano. In tutte queste fasi sempre attorniato da amici, famigliari, corrispondenti.
Una “bibliotechetta” per due. Giovanni Battista Sartori e la biblioteca di Antonio Canova
La biblioteca di Canova, arricchita e custodita dal fratellastro Giovanni Battista Sartori, si configurò come una “bibliotechetta per due”. Grazie alla sua erudizione e alla fitta rete di contatti, Sartori ne orientò la crescita, privilegiando testi classici, sacri e numismatici. La raccolta divenne così laboratorio culturale e specchio del vivace dibattito italiano tra Sette e Ottocento.
Giovanni Battista Sartori e Padova: le radici di un’identità culturale
Studi recenti sul medagliere Canova hanno permesso di inquadrare il caso collezionistico in un contesto di relazioni e interessi disciplinari ancora poco noti. Tra Venezia, Roma e Padova, figure importanti per la carriera ecclesiastica di Giovanni Battista Sartori scandiscono anche la vita e le passioni coltivate. La stima e il legame del fratello di Canova con il vescovo di Padova, Modesto Farina, e il bibliotecario del Seminario, Angelo Coi, fanno da sfondo alla donazione e nel contempo evidenziano linee programmatiche come fondamento teorico e ideale di progetti e interessi più ampi.
Giambattista Sartori erede universale di Canova.
L’intervento si propone di illustrare quanto Giambattista Sartori, aiutato da Leopoldo Cicognara, fece per mantenere vivo quel mito di Canova che il grande scultore di Possagno era riuscito a creare durante la sua stessa esistenza.
L’eredità privata di Giovanni Battista Sartori: i lasciti ad Antonietta Bianchi, Filippo Canal e Pietro Stecchini
Attraverso l’analisi comparata di materiali archivistici inediti, il contributo intende mettere in luce l’entità e la natura dei beni privati di Sartori – materiali, economico-finanziari, di natura artistica e legati alla memoria di Antonio Canova – passati per disposizioni testamentarie e per eredità alla nipote Antonietta Bianchi e al suo secondo marito Filippo Canal. Il vaglio di alcuni documenti permetterà anche di chiarire se e quali opere d’arte di ambito canoviano l’abate Sartori, in anni ancora lontani dalla sua vecchiaia e dalla sua morte, abbia donato a Pietro Stecchini, primo marito dell’amata nipote Antonietta.
“You have the last strokes and touches of his chisel” | G.B. Sartori and the completion and delivery of Canova’s works for English clients
Intervento in lingua inglese
In qualità di esecutore testamentario del fratello, Giovanni Battista Sartori doveva assicurarsi che tutte le opere rimaste nello studio romano venissero completate rapidamente e al miglior prezzo possibile, a sostegno del completamento del Tempio di Possagno, anch’esso previsto dal testamento del fratello.
Questo articolo farà uso della corrispondenza tra Sartori e diversi clienti inglesi di Canova, inclusi i rappresentanti di re Giorgio IV, per valutare quanto egli sia riuscito a portare a termine con successo questo impegnativo compito.
I marmi di carta: finalità e vicende della Calcografia canoviana
La sistematica campagna di traduzione a stampa dei propri capolavori scultorei, promossa da Antonio Canova al culmine del successo internazionale resta un capitolo specialissimo dell’incisione riproduttiva in epoca neoclassica. L’intervento intende illustrare le vicende della vendita con cui Monsignor Giovan Battista Sartori Canova cedette alla pontificia Camera Apostolica la “calcografia del Canova”, con 167 rami incisi e 6.500 stampe già tirate, per un ammontare complessivo di 15.000 scudi.
Lo studio Canova durante la direzione di Cincinnato Baruzzi (1823–1831) | Riflessioni ulteriori e materiali inediti dal Fondo Speciale Cincinnato Baruzzi
Si esaminano i rapporti tra monsignor Giovanni Battista Sartori Canova e lo scultore Cincinnato Baruzzi,al quale l’erede di Antonio Canova affida lo studio romano dal 1823.
L’intervento si articola su due punti.
Vengono presentate alcune lettere dirette da Sartori Canova a Baruzzi che forniscono dati significativi sulla produzione e la gestione dello studio tra il 1823 e il 1827.
Da un elenco degli oggetti, in prevalenza gessi, contenuti nelle casse che Cincinnato Baruzzi invia a Bologna in occasione del suo trasferimento nel 1831, è possibile individuare alcuni materiali canoviani che rimangono nella raccolta dell’artista imolese, nominato professore di scultura all’Accademia di Belle
Arti della città.
La visione di Giovanni Battista Sartori: musealizzazione e conservazione del patrimonio canoviano
Il contributo indaga la visione di Giovanni Battista Sartori nella tutela dell’eredità artistica di Canova, già operante nella fase romana e proseguita a Possagno con la fondazione del Museo, fino alle disposizioni testamentarie che definiscono compiti e responsabilità del conservatore. L’analisi di prime nomine e pratiche gestionali evidenzia un modello di tutela lungimirante, garante di conservazione e valorizzazione dell’opera canoviana.
Le donazioni di Giovanni Battista Sartori ai Musei Civici di Bassano del Grappa
Tutto il rapporto tra il Museo Civico di Bassano del Grappa e Antonio Canova passa attraverso i legami e le donazioni di Giovanni Battista Sartori Canova, fratello ed erede del maestro. L’intervento vuole ripercorrere come attraverso successive donazioni di gessi – tra cui alcuni capolavori unici come il Cavallo colossale dipinto a finto bronzo ma anche modelli, disegni e dipinti appartenuti all’artista –, Sartori Canova abbia reso la città di Bassano «con tanto piacere custode e depositaria» della memoria canoviana.
Il Monumento a Canova a Roma
L’intervento intende illustrare le fasi progettuali che si sono concretizzate nel Cenotafio a Canova scolpito da Giuseppe De Fabris su commissione di Leone XII.
Antonio Canova, Giovan Battista Sartori e il Tempio di Possagno
L’intervento intende presentare quanto è noto a riguardo della progettazione, genesi e la faticosa realizzazione del Tempio di Possagno, intensamente voluto da Antonio Canova ma completato sotto la supervisione del fratellastro Sartori Canova negli anni successivi alla morte del sommo scultore.
Con il supporto di immagini si mostreranno anche gli affreschi e gli arredi interni, oltre che riferire della pubblicistica che entusiasticamente divulgò la fama dell’eccezionale struttura, comprese le diverse stampe ottocentesche.
Giovanni Battista Sartori e i suoi legami con Venezia e Treviso
L’intervento, a due voci, attraverso l’indagine di molteplici lettere (spesso inedite) conservate in diverse istituzioni di Venezia (Accademia di Belle Arti di Venezia, Biblioteca del Museo Correr, Biblioteca del Seminario Patriarcale di Venezia, l’Archivio dell’Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti ecc.) e Treviso (Biblioteca Civica “Giovanni Comisso” e Biblioteca del Seminario di Treviso), tenterà di ricostruire alcune delle sfaccettature della personalità di G. B. Sartori.
I costi del Tempio di Possagno e del ponte di Crespano. L’operato di Giovanni Zardo Fantolin
Tra le opere gestite finanziariamente da Giovanni Battista Sartori spiccano il Tempio di Possagno e il ponte di Crespano. La mole di documenti conservati nell’archivio di Casa Canova permette di calcolarne dettagliatamente i costi. In queste imprese complesse Canova e Sartori affidarono la direzione di cantiere al cugino Giovanni Zardo Fantolin, ottimo ingegnere capace anche di soluzioni originali.
Museum Legacies of European New – Classicism: Juxtaposing the Museo Canoviano di Possagno with the Thorvaldsen Museum in Copenhagen
-intervento in lingua inglese
Prima dell’apertura del Museo Thorvaldsen nel 1848, lo scultore fu sepolto nel cortile interno, trasformando così l’edificio in un museo-mausoleo. Oggetto di approfondite analisi da parte di studenti e ricercatori di architettura, esso rappresenta il capolavoro dell’inquisitivo e visionario architetto Michael Gottlieb Bindesbøll (1800-1856). Come Thorvaldsen, anche Bindesbøll conosceva i ritrovamenti archeologici in Campania, Lazio, ecc., e aveva visitato i nuovi musei di Berlino e Monaco. Ciò influenzò direttamente la ricca decorazione dell’edificio museale, che costituisce dunque un notevole antipolo nordico rispetto al Museo Canoviano.
● La partecipazione è gratuita fino a esaurimento posti e sarà confermata via e-mail dall’organizzazione.
● L’accesso alla sala sarà consentito solo previa conferma scritta di avvenuta registrazione.
● Per chi lo desiderasse, l’organizzazione offre la possibilità di usufruire del servizio catering per i pranzi, al costo di 26 euro a persona, per ciascuna giornata. La quota andrà versata anticipatamente tramite bonifico bancario al seguente IBAN: IT91 I 02008 05872 000105090189. È richiesto l’invio della ricevuta di pagamento all’indirizzo e-mail eventi@museocanova.it entro il 24 ottobre 2025.
Con il sostegno di
