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Antonio Canova
Teseo in lotta col minotauro

1781
Gesso

Collocazione
Gypsotheca, Ala ottocentesca

Teseo è seduto sul Minotauro in atto di trionfo: tiene in mano la clava con cui abbattè il nemico biforme. Il Minotauro è proteso esangue: ha il corpo umano mentre la testa è taurina e giace senza vita, in una posa innaturale. Fu la prima opera in cui Antonio Canova volle associare lo studio della natura alle osservazioni compiute a Roma sulle opere classiche; per la storia dell’arte canoviana e dell’arte italiana, questo lavoro rappresenta una svolta epocale nella statuaria. Il cambiamento di stile consiste proprio nella sintesi, presente in questo gruppo, del bello di natura con il bello ideale. Il confronto di quest’opera con l’ultimo lavoro del periodo veneziano (Dedalo e Icaro) rende con maggiore efficacia il mutamento: nel Dedalo e Icaro si scorge un notevole slancio espressivo (il torno del padre è “tutto natura, quello del figlio manca del bello ideale” – come dice Antonio D’Este), mentre nel Tesèo si ravvisa una “fisionomia placida, degna di un eroe che nobilmente di compiace di aver vinto, cosa per lui di non grave importanza; il carattere del Minotauro sta in contrapposizione a quello di Teseo, ed è in armonia con l’insieme dell’opera”. Il Marmo dell’opera fu eseguito tra il 1781 e il 1783, dopo che l’artista ne ricevetta la commisone da Girolamo Zulian, ambasciatore veneto a Roma. L’opera si trova nella sua collocazione attuale, Victoria and Albert Museum di Londra dal 1962.

● Numero inventario
4

● Dimensione
150x160x95 cm

● Proprietà
Fondazione Canova onlus, Possagno (TV)

● Marmo
Londra (UK), Victoria and Albert Museum

● Altra versione in gesso
Varsavia (PL), Museo nazionale di Varsavia